Quest’anno i bambini della mia seconda si sono presentati fin da subito molto irrequieti e poco inclini a rispettare le regole del vivere comune a scuola. Ancora oggi, dopo poco meno di due mesi di scuola, faticano a usare le “buone maniere”, sia nei confronti dei compagni, sia – talvolta – nei confronti delle insegnanti (“maestra voglio un foglio.”).
Abbiamo lavorato, durante i primi giorni di scuola, ad un’attività su “le parole per stare insieme“ (che tutt’ora portiamo avanti in italiano: ad ogni nuova lettera dell’alfabeto che viene presentata in corsivo maiuscolo è associata una filastrocca su cui riflettere); abbiamo realizzato il “cartellone degli smiles”, per favorire, nell’ottica della “token economy“, i buoni comportamenti. Abbiamo condotto discussioni sulle regole, sia a grande gruppo, sia a piccolo gruppo. Abbiamo realizzato il cartellone con le 5 regole fondamentali da rispettare in classe.
Di sforzi ne abbiamo fatti, ma i risultati tardano ad arrivare. Una collega mi ha suggerito di mostrare video didattici in cui si possono osservare comportamenti giusti e sbagliati. Ho cercato in lungo e in largo nel web, ma non ne ho trovati.
Allora, l’altro ieri ho avuto una idea: ho fatto un video ai bambini, senza farmi vedere, durante alcuni momenti liberi (ricreazione) e durante un cambio aula. Prima di questo video verbalmente i bambini sono stati richiamati all’ordine (come sempre!).
Successivamente, durante il momento finale della lezione, ho mostrato i filmati (con loro grande sorpresa e divertimento!) e ho chiesto loro di analizzarli. Passato l’entusiasmo iniziale (in cui i bambini ridevano di loro stessi, non aspettandosi di vedersi sulla lavagna LIM!), tutti sono stati perfettamente in grado di distinguere comportamenti corretti da quelli sbagliati e anche, nella maggior parte dei casi, di spiegare perché si tratta di comportamenti da non mettere più in atto.
Dunque il problema non è più capire cosa è giusto e cosa è sbagliato (nella maggior parte dei casi), ma saper controllarsi!
Gli esempi negativi non mancano nei video, sono stati tutti analizzati. Ripeterò l’esperimento altre volte, sempre a sorpresa e cercando di non farmi vedere (la macchina fotografica non è più un oggetto “nuovo” per la classe, perché spesso fotografo i loro lavori o pagine del libro per ingrandirle alla LIM). Spero che questo “gioco” li aiuti ad autocontrollarsi meglio e a ripetere più spesso i buoni comportamenti, anziché lasciarsi andare ad azioni incontrollate e impulsive.
Spero che arrivino presto dei risultati apprezzabili!!